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La carica degli Haters e dei Guru

haters e guru | Federico Casini

 

C’è una tendenza inquietante nel mondo della fotografia professionale. Questo fenomeno è un comportamento generale, dei cosiddetti “addetti ai lavori”, riscontrabile nei social network e nei gruppi. Questo comportamento sta generando un ambiente negativo in cui coloro che hanno un genuino desiderio di crescere e progredire nella professione, osservano con titubanza e sospetto coloro che possono condividere le loro esperienze, i loro contenuti, il loro know-how.

In questo ambiente sguazzano gli Haters e i Guru. I primi, giudicano tutto e tutti, spesso senza averne le competenze o la storia personale per farlo,ma solo per il gusto di dar contro. I secondi, viceversa, mossi da puro Ego mal gestito, proclamano il possesso esclusivo di segreti, di pozioni magiche e persino miracoli da proporre ai fotografi.

Ci sono 3 fattori che contribuiscono a questo fenomeno:

  1. La Frustrazione
  2. L’ Ego mal gestito
  3. La mentalità da “GURU”

haters e guru | Federico CasiniLa Frustrazione

Sento spesso dire che la fotografia professionale sta morendo, un’affermazione che viene fatta anche da fotografi che dovrebbero essere dei leader. Si ritiene che la fotografia venga distrutta dagli ” abusivi”, dai nuovi fotografi, dalle reflex digitali a basso prezzo, persino dall’avvento dell’era digitale e alcuni fotografi addebitano il proprio insuccesso o la mancanza di successo a questi fattori esterni, quando in realtà potrebbero trovare semplicemente le ragioni del proprio fallimento con un po’ di umile auto-riflessione e una corretta analisi. Dell’argomento ne ho già parlato in un articolo qualche tempo fa (LEGGI), ma la verità è che molti fotografi professionisti non si sono adeguati al nuovo mercato.

In ogni settore, con lo scorrere del tempo, gli strumenti diventano più accessibili man mano che la tecnologia migliora. A volte siamo così poco coerenti che riusciamo persino a generalizzare più o meno simpaticamente, per esempio:

“Oggi tutti sono giocatori di calcio professionisti, perché tutti possono giocare a calcio “

“Visto che tutti possiedono personal computer o un laptop, siamo tutti programmatori di computer “

“Possiedo un set di pentole, padelle e utensili da cucina professionali quindi sono uno chef professionista “

Questi argomenti non hanno alcun senso pratico in quanto non ci sono molti giocatori di calcio, programmatori o chef professionisti, nonostante tutti noi abbiamo accesso a questi strumenti. La verità è che ogni settore attraversa dei cambiamenti mentre la tecnologia evolve. La Fotografia è profondamente cambiata dal punto di vista tecnologico, dal punto di vista della comunicazione e del marketing, nei suoi strumenti e addirittura nelle consuetudini di acquisto.

Questo ha obbligato ed obbliga i fotografi a adattarsi, senza modificare la necessità di realizzare scatti unici e raccontare per immagini delle storie, di fornire costantemente un lavoro di qualità e di comunicare bene, ma certamente i vecchi parametri e le vecchie ricette non funzionano più. D’altro canto, capisco che gestire un’attività in proprio può essere un processo molto frustrante, specialmente quando non raggiungi i tuoi obiettivi e i tuoi sogni, ma non li raggiungerai mai incolpando gli altri per il tuo fallimento.

Le tendenze della società moderna, la globalizzazione e il progresso tecnologico continueranno sempre ad avanzare, tentare di respingerli è inutile: è come cercare di fermare un fiume in piena mentre ci nuoti dentro. Invece di combatterli, bisognerebbe assecondarli e trovare nuovi modi per utilizzarli a tuo vantaggio per creare un prodotto migliore e differenziarti dai tuoi concorrenti.

 

haters e guru | Federico CasiniL’Ego mal gestito

Un altro fattore che contribuisce a tutta questa negatività è l’Ego mal gestito. Ho sempre sostenuto che per Essere un Fotografo al giorno d’oggi è necessaria una buona dose di Ego, ma al tempo stesso questo fondamentale ingrediente, crescendo, se viene mal gestito può generare delle conseguenze non controllabili.

A causa dell’Ego, qualcuno si permette di scrivere qualunque cosa, di mancare di rispetto alle persone e anche di dare giudizi semplicemente sulla base di ciò che ha visto o che ha letto in un post senza conoscere la storia delle persone: nella vita reale, un tale modo di fare potrebbe essere seguito da un litigio o addirittura dal venire alle mani. Immagina se per ogni commento che hai fatto online, ti venisse chiesto di ripeterlo di fronte alla persona faccia a faccia, faresti comunque lo stesso commento? Troveresti un modo più educato o più carino di esporre le tue idee? O non diresti nulla? Io credo che in molti preferirebbero tacere….

 

haters e guru | Federico CasiniMentalità da Guru

Definisco la mentalità da “GURU” come il pensare che l’unica proposta degna di merito sia la propria. Tutti dovrebbero avere fiducia nella tua proposta, ovviamente, ma c’è differenza nell’avere fiducia e il pensare che tutte le proposte degli altri non siano di valore. Non si dovrebbe screditare il valore del lavoro altrui a causa di differenze concettuali o semplicemente per il proprio orgoglio. Questo è ciò che io chiamo la mentalità da “GURU”. La trappola di questo comportamento è che paralizza gravemente lo sviluppo e la crescita di una persona perché rifiuta qualsiasi influenza o opinione che gli arriva da terzi mettendo a rischio la propria crescita.

In generale, se non sei d’accordo con il lavoro o il pensiero di qualcuno e se non riesci a trovare un modo corretto per fornire delle concrete critiche costruttive, fai come tua madre ti avrebbe consigliato: taci. Dopo tutto, che utilità ha o che valore ha, tentare di affossare qualcun altro senza fornire alcun tipo di feedback concreto se non dei giudizi superficiali talvolta espressi senza conoscere le persone o la loro storia di vita. Personalmente credo nella forza della pratica, della concretezza e dei numeri dimostrabili. Sono un pratico, affascinato dalle storie di successo e da coloro che hanno raggiunto gli obiettivi che si erano prefissati con sforzo e determinazione.

Tutti i GURU che fanno proclami sui social e nei gruppi, ricevono il mio interesse per il tempo che basta a scoprire se vendono fumo o per meglio dire fuffa. Appena scoperto che sono tanto simpatici ma poi nella pratica i risultati concreti non li hanno mai avuti (quindi come fanno a mostrare agli altri come averli?) ecco, in quel momento mi disinteresso di ciò che dicono. Ma prima ho cercato di capire chi sono e la loro storia, non li ho giudicati. Indipendentemente dal tipo di fotografo che sei (ritratto, matrimonio, neonati, corporate, ecc.), puoi trarre ispirazione e idee da tutti e praticamente in qualsiasi luogo. Mi permetto di darti un solo consiglio: andresti in montagna con una guida esperta che cammina spedita e sicura o con una guida che tasta il terreno ad ogni passo e guarda ogni momento la bussola?

 

haters e guru | Federico CasiniEsperti si diventa

Nel mercato della fotografia italiana si riscontra una sempre maggiore offerta di Workshop di fotografia e di Marketing. Se da un lato questa tendenza è sicuramente interessante e denota una volontà di condivisione e crescita dall’altro lato, mi metto nei panni del fotografo che deve decidere dove investire il suo gruzzolo di denaro destinato alla propria formazione.

È comprensibile che possa rimanere sconcertato se non addirittura confuso dalle molteplici offerte che riceve e che abbia timore di fare un investimento sbagliato. Dal mio punto di vista (quando partecipo a corsi, giornate e workshop di formazione) ricerco la pratica, le soluzioni concrete. Esperti si diventa, verissimo, ma essere un esperto significa essere capace di fare la differenza, specialmente quando si rende necessario una conoscenza specifica, un sapere capace di risolvere un problema. Un vero esperto è dotato di un’intelligenza specifica nel suo settore, è portatore di un mix unico di esperienza, mentalità e formazione. C’è chi sostiene che per essere davvero un esperto ci vogliono oltre 10.000 ore di impegno tra studio e applicazione sul campo in quel determinato settore e vi sono teorie e studi a supporto di questa tesi. Ebbene, potrebbe essere una tra le domande da farsi e da fare per scegliere dove investire i propri soldi.

Una cosa è certa i corsi “Ricco in pochi minuti” non esistono e se pensi che solo partecipando ad un workshop o dopo una giornata di formazione la tua vita si trasformi allora stai buttando soldi. Ci vorrà anche tanto impegno, tanta determinazione, tanta voglia di fare e avere dei formatori che ti forniscono suggerimenti pratici sul COME fare le cose, trasferiti da chi ha già percorso una strada, avendo risultati concreti e numeri dimostrabili.

Ti rifaccio la domanda: andresti in montagna con una guida esperta che cammina spedita e sicura, o con una guida che tasta il terreno ad ogni passo e guarda ogni momento la bussola?

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